ATTACCHI DI PANICO: COME RICONOSCERLI E INIZIARE A COMPRENDERLI
Oggi gli attacchi di panico o crisi di panico risultano essere uno dei sintomi di natura psicosomatica più comuni alle persone.
Fanno parte della categoria dei disturbi d’ansia.
Il DSM (il manuale diagnostico che aiuta i professionisti a poter classificare e catalogare i diversi disturbi che hanno un’origine psicologica) distingue in Disturbo di Panico senza Agorafobia (non dipendente da spazi grandi e aperti) e Crisi di Panico con Agorafobia.
Possono essere più o meno ricorrenti, di breve durata e inaspettati. La sensazione comune è quella della perdita di controllo associata ad un’intensa paura irrazionale di morte.
Gli attacchi di panico si manifestano come “fulmini a ciel sereno”, ma possono essere anche provocati da circostanze stressanti.
Sintomi e sensazioni di una crisi di panico
Durante le crisi di panico le percezioni e le sensazioni più comuni sono:
- tachicardia, dolore intenso al torace, paura di avere un attacco cardiaco;
- nausea, capogiri, aumento della sudorazione e difficoltà respiratorie;
- perdita di controllo associata ad una paura di stare “impazzendo”;
- pianto convulso associato al pensiero di stare morendo.
Spesso l’attacco di panico porta la persona che lo vive ad una voglia irrefrenabile e incontrollabile di scappare dal luogo dove ci si trova in quel momento. Il luogo pertanto, in alcuni casi, potrebbe assumere un ruolo determinante in quanto può avere una correlazione circa il motivo profondo che sta dietro a questo tipo di sintomo.
Secondo Wells (1997) è centrale che la persona comprenda che c’è un rapporto di causa ed effetto su come la paura di avere un attacco di panico possa contribuire all’insorgenza di altri attacchi.
Dopo un’esperienza del genere insorge la paura di averne altri, ed è più probabile che si intensifichino i sintomi fisici come il battito cardiaco e difficoltà di respirazione, che portano pertanto ad ulteriori crisi senza sapere come poterle affrontare.
Ecco un’ipotetica escalation di un attacco di panico che nel suo ciclo non si annulla ma si autoalimenta:
- fraintendimenti di piccoli cambiamenti nelle sensazioni corporee (concentrazione sul respiro e/o sul battito del cuore);
- sentirsi spaventati e ansiosi;
- tachicardia, fiato corto e affannato;
- pensiero “sto avendo un attacco di panico”;
- espressione fisica e mentale dell’attacco di panico;
- paura di future crisi di panico;
- ritorno al fraintendimento dei cambiamenti nelle sensazioni corporee.
Come emerge ad un primo sguardo, vista la natura ciclica che sta dietro alla dinamica che causa l’attacco di panico, risulta quindi importante trovare un luogo adatto dove poter dare voce a questo malessere. E’ importante poterlo comprendere con l’aiuto di un esperto e dargli un significato che porta la persona a sentirsi più consapevole di quello che gli accade e poter far fronte.
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