A volte la soluzione per noi non sta nel dimostrare di essere in grado di cavarsela da soli ma nel darsi la possibilità di chiedere aiuto nella difficoltà.

Rivolgersi ad uno psicologo può rivelarsi un passo faticoso e ancora oggi, purtroppo, pensare di chiedere aiuto ad un professionista è vissuto come qualcosa che subito rimanda ad un mondo malato e misterioso, di cui non si vorrebbe mai e poi mai fare parte.

Chiedere aiuto ad uno psicologo prende poi a volte la forma di una sconfitta personale: ci si sente “matti”, “strani” o “fuori di testa”, proprio coloro che non ce l’hanno fatta a fare da sé.

Scegliere di rivolgersi ad uno psicologo non è niente di tutto ciò. Si tratta di permettersi di ascoltare la propria fatica, parte inevitabile ed integrante il processo di vita stesso, e di concedersi la possibilità di richiedere una mano a chi della sofferenza si occupa per lavoro, per formazione e per scelta.

A tutti capita di incontrare momenti di difficoltà e crisi, certamente dolorosi ma che se cavalcati permettono di riprendere il percorso con grande slancio vitale e con la creatività tipica di chi si è permesso di conoscersi e cambiare i propri equilibri. Quando il disagio psicologico e la sofferenza interferiscono con la vita quotidiana minando la serenità, è importante rivolgersi ad un professionista che ci accompagni nel nostro percorso aiutandoci a fare luce su cosa sta succedendo per poter poi riprendere il proprio viaggio in autonomia. E’ necessario per il nostro benessere permettersi di pensare che a volte la soluzione può andare al di là del dimostrare di essere in grado di cavarsela da soli ma nel darsi la possibilità di chiedere aiuto e di “stare” nella sofferenza.

Andare dallo psicologo può essere utile e appropriato in diverse situazioni e momenti di vita:

– superare con successo momenti di cambiamento: in diverse fasi la vita ci pone di fonte a momenti di crisi che possono però permetterci una crescita se affrontati. Non parliamo solo di quei momenti che il senso comune considera come dolorosi e difficili quali lutti, separazioni etc. ma anche di quegli eventi della vita che tutti definiremmo ingenuamente momenti di “obbligata felicità” (ad es. l’affrontare un trasloco, affrontare una gravidanza, il matrimonio, la nascita di un figlio etc.). In realtà anche questi eventi possono comportare stress e fatica nella vita di tutti i giorni perché implicano un cambiamento con il quale, in quanto umani, è necessario confrontarsi per poi metabolizzarlo
– affrontare decisioni importanti: a volte fare una scelta che si vive come di grande importanza di fronte ad un bivio può essere difficile. L’aiuto di qualcuno di esterno, che ci ascolti e che sottolinei i significati che quelle decisioni hanno per noi, può facilitarci nell’orientarsi meglio tra i desideri e le motivazioni che stanno dietro a queste.
– sviluppare una più profonda conoscenza di sé stessi: affrontare un percorso con uno psicologo può essere utile anche per favorire una maggiore consapevolezza di sé stessi e del proprio modo di essere immersi nel mondo e di rapportarsi alla realtà oltre che al proprio contesto familiare, sociale, scolastico e/o lavorativo. Il modo in cui viviamo ciò che ci accade è legato al tipo di “lenti” che indossiamo nel leggerlo, lenti che hanno a che fare con chi siamo. Conoscersi ed essere consapevoli di quanto il nostro modo di intendere ed interpretare la realtà abbia impatto sul nostro benessere è quindi essenziale per essere attori protagonisti, non semplici spettatori, di ciò che ci accade.
Permettersi di rivolgersi ad uno psicologo significa prendersi cura di sé stessi, dedicarsi uno spazio di riflessione su di sé e su ciò che accade, sul proprio modo di stare al mondo e camminare nella vita, prendersi un momento della giornata in cui fermarsi e potersi chiedere in che direzione si sta andando e perché al fine di essere sempre più presenti e soggetti del proprio percorso.